L'ultima parola di Gesù ai suoi discepoli quando stava per tornare al Padre, fu questa: "Andate ad ammaestrare tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, e insegnando loro ad osservare tutte quante le cose che v'ho comandate" (Matt. 28.19). Era un ordine; e tale, da sgomentare quel pugno di poveri illetterati pescatori galilei; ma ecco che il Maestro aggiungeva: "Io son con voi tutt'i giorni"; "e a me ogni potestà è stata data in cielo e sulla terra" (Matt. 28.18.20).
Gesù non creò il battesimo; lo prese di fra i riti giudaici e, si potrebbe dire, fra i costumi orientali. Fra tutti que' riti, fra tutti que' costumi, scelse il più semplice, il più naturale: la immersione completa del corpo del neofito nell'acqua; e la volle accompagnata dalla benedizione nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Che intese Gesù significare con questa istituzione? Intese significare tre cose. L'acqua doveva dire che il cristiano dev'esser puro nello spirito e nel corpo. L'immersione completa del corpo nell'acqua e il risorgere da quella tomba momentanea dovevano significare la morte del cristiano al suo vecchio io, e la risurrezione di un io nuovo. La benedizione che accompagnava l'atto, dovea dire che il miracolo di quella morte al peccato e di quella risurrezione a una vita nuova non poteva avvenire che per l'amore del Padre, per l'opera che Gesù era venuto a compiere nel mondo, e per l'azione vivificante dello Spirito Santo nella coscienza e nei cuori.
Gli apostoli, com'era naturale, cominciarono la loro opera missionaria annunziando il Vangelo prima di tutto ai Giudei. E il loro annunzio consisteva in questo: nel narrare semplicemente le cose che avevano vedute fare dal Maestro, nel ripetere le parole che avevano udite da lui, e nel raccontare l'effetto che le cose vedute e le parole udite avevan prodotto in loro. A quell'annunzio "ognuno", dice lo storico sacro, "compunto nel cuore", chiedeva agli apostoli "Fratelli, che dobbiamo fare?" (Atti 2.37). E gli apostoli: "Ravvedetevi, e ciascun di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per ottenere la remissione de' vostri peccati; poi, riceverete il dono dello Spirito Santo" (Atti 2.38). "E quelli i quali accettavano la parola degli apostoli, erano battezzati» (Atti 2.41). Quelli, cioè, che si ravvedevano e accettavano Gesù Cristo come loro Salvatore, erano battezzati nel nome di Gesù.
Con questo rito d'iniziazione entravano a far parte della nuova società cristiana; abbandonavano le antiche superstizioni giudaiche, e cominciavano a respirare le aure di fede pura e di libertà spirituale del cristianesimo; si professavano decisi a morire al peccato per rivivere alla giustizia e alla santità, fidando nell'aiuto di Colui nel nome del quale venivano battezzati. Il battesimo, ossia l'intera, momentanea immersione del neofito nell'acqua era simbolo eloquente di quella morte e di quella risurrezione. "Noi siamo seppelliti con Cristo mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è risuscitato dei morti mediante la potenza del Padre, così anche noi viviamo di una vita nuova" (Rom. 6.4).
Chi amministrava il battesimo poteva essere un apostolo, un evangelista, un diacono, o anche un semplice fedele. Il carceriere di Filippi, per esempio, fu battezzato da San Paolo e da Sila (Atti 16. 33); Crispo, Gaio, Stefana e la sua famiglia furon battezzati da San Paolo (1a Cor. 1.14.16); l'Etiopo fu battezzato da Filippo, che era un diacono e un evangelista (Atti 8.36-38; confr. 6.5; 21.8); Saulo di Tarso da Anania, che era un semplice discepolo (Atti 9.10.18) 0, come diremmo oggi, un semplice "laico".
Chi amministrava il rito domandava al neofito di confessare la sua fede. Il neofito attestava di credere nel Signor Gesù Cristo, e riceveva il battesimo. Da quell'istante diventava membro della Chiesa, e partecipava senz'altro, insieme ai fratelli e alle sorelle, alla Eucaristia, vale a dire ai simboli della sua redenzione. E qui, due fatti importanti giova mettere in rilievo. Il primo: che nel secolo apostolico, la Cresima, come è intesa e praticata nella Chiesa romana, e la Confermazione, com'è intesa e praticata nella Chiesa riformata, non esistevano affatto.
La Confermazione era un atto che il neofita compieva nel momento del suo battesimo, quando confermava, faceva pubblica confessione della propria fede personale nel Signore Gesù Cristo. Il secondo: che il termine di rigenerazione cominciò di buon'ora ad essere usato come equivalente di battesimo. Così, parlando del battesimo, invece di dire l'abluzione (simbolo) della nuova nascita (Tito 3.5), si cominciò a dire "la nuova nascita" o "la rigenerazione"; onde non è da meravigliarsi se l'equivalenza dei termini finisse poi col portare alla confusione delle cose, e col trasformare addirittura il "battesimo simbolico" nella "rigenerazione battesimale"; trasformaz1one che raggiunse il suo ampio, completo sviluppo nel Catechismo della Chiesa romana, il quale dice: D. Che cos'è il sacramento del Battesimo? R. Il Battesimo è il sacramento per il quale rinasciamo alla Grazia di Dio e diventiamo cristiani. D. Quali sono gli effetti del sacramento dal Battesimo? R. Il sacramento del Battesimo conferisce la prima grazia santifïcante, per la quale si cancella il peccato originale, ed anche l'attuale se vi è; rimette tutta la pena per essi dovuta; imprime il carattere di cristiani; ci fa figliuoli di Dio, membri della Chiesa ed eredi del paradiso; e ci rende capaci di ricevere gli altri sacramenti. E scusate se è poco!...
Molto per tempo cominciarono a manifestarsi, e fecero rapida strada fra i cristiani, varie idee del tutto nuove: l'idea che il Battesimo fosse un qualcosa di magico, che operava per virtù intrinseca, indipendentemente dalle disposizioni interiori di chi lo riceveva e dalla qualità morali di chi lo amministrava; l'idea che il Battesimo purificasse l'uomo di tutti quanti i peccati accumulati per anni ed anni, anche se amministrato in punto di morte; l'idea che nessuno potesse esser salvato, se non fosse stato battezzato; l'idea che non tardò a generarne un'altra, che di questa era la naturale conseguenza: l'idea, cioè, che non solo tutt'i pagani, ma anche tutt'i patriarchi, tutt'i santi dell'Antico Testamento e tutt'i bambini morti prima d'aver ricevuto il battesimo, fossero irrimediabilmente condannati alla perdizione eterna.
E in quest'ultima idea va cercata l'origine del battesimo dei bambini. Nel secolo apostolico e nei tre secoli succes'sivi, come sappiamo già, il Battesimo era stato di adulti; i casi di battesimi di bambini, se pur se ne dettero, non furono che rarissimi; dopo il quinto secolo, troviamo quel battesimo già d'uso generale. E si capisce. Guastata l'idea primordiale della istituzione e reso il battesimo un atto necessario per esser salvati e potente a salvare in un modo dirò così, meccanico, era naturale che lo si amministrasse ai bambini i quali, sacrati com'erano a certa perdizione, potevano in questo modo esser salvati facilmente, per non dire magicamente. E l'idea della necessità assoluta del battesimo dei bambini ha preso espressione definitiva nel Catechismo ufficiale della Chiesa romana [...]
SINTESI Il Battesimo, secondo la istituzione di Gesù e nel modo che lo si amministrava nel secolo apostolico, era [...] un rito simbolico amministrato per immersione, che significava tre cose: che il cristiano dev'esser puro nello spirito e nel corpo; la immersione completa del corpo nell'acqua e il risorgere da quella tomba momentanea significavano la morte del cristiano al suo vecchio io, e la risurrezione di un io nuovo. La benedizione che accompagnava l'atto significava che il miracolo di quella morte al peccato e di quella risurrezione a una vita nuova non poteva avvenire che per amore del Padre, per l'opera che Gesù era venuto a compiere nel mondo, e per l'azione vivificante dello Spirito Santo nelle coscienze e nei cuori. Le idee del tutto nuove che molto per tempo cominciarono a farsi strada fra i cristiani: l'idea cioè che il Battesimo fosse un qualcosa di magico che purificasse l'uomo di tutti quanti i suoi peccati; l'idea quindi che nessuno potesse esser salvato, che non fosse stato prima battezzato, furono le idee che originarono il battesimo de' bambini. Il qual battesimo de' bambini, mutando la forma del battesimo per immersione totale del corpo del battezzando nell'acqua, in un battesimo per aspersione di poche gocce d'acqua sulla fronte del bimbo, alterò radicalmente il significato della istituzione cristiana; introducendo nel rito sacro la novità de' padrini, snaturò la fede, che biblicamente è un atto eminentemente individuale, e ne fece un "formale atto di procura"; e spostando il momento primitivo della Confermazione, introdusse nella istituzione primordiale del rito cristiano un atto non biblico, nel campo evangelico [...].